Quanto debbano essere regolamentati gli impianti sportivi degli stabilimenti balneari?
Non solo la presenza di defibrillatori e personale formato al BLSD ma, in quanto “Impianti sportivi complementari”, questi devono essere conformi alle norme del CONI.
Cosa s’intende per impianti sportivi complementari?
Il Dr. Marco Mansueto delegato regionale di CONI Comitato Regionale Campania si esprime a riguardo, attraverso un articolo su il 10 magazine dichiarando che “nell’ambito delle norme CONI per l’Impiantistica Sportiva, in particolare nella “PARTE I” che ha ad oggetto le prescrizioni generali, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano definisce gli impianti sportivi come “qualunque luogo opportunamente conformato ed attrezzato per la pratica delle discipline sportive regolamentate dalle Federazioni Sportive Nazionali FNS e dalle Discipline Sportive associate DSA”.
Il CONI distingue 3 diverse tipologie di impianto sportivo, in base allo scopo degli stessi. Nello specifico:
- Impianti Sportivi Agonistici
- Impianti Sportivi di Esercizio
- Impianti Sportivi Complementari
Tutte e tre le tipologie di Impianti Sportivi devono non solo essere conformi alle norme CONI, ma anche alle norme di Legge che regolano la progettazione, costruzione ed esercizio degli stessi. Ma scopriamo più nel dettaglio le tre tipologie di impianto Sportivo citate.
Impianti Sportivi Agonistici
Gli impianti sportivi agonistici fanno riferimento alle strutture in cui è possibile svolgere attività ufficiali (agonistiche) delle FNS e DSA.
Questa tipologia di impianti deve essere conforme anche ai regolamenti tecnici e di omologazione approvati dalle stesse FSN e DSA e dal Coni, in base al livello di attività previsto.
Queste ultime sono prescrizioni prevalenti anche rispetto alle norme CONI.
Impianti Sportivi di Esercizio
Gli impianti sportivi di esercizio sono strutture di interesse sociale e promozionale dell’attività sportiva. Questi non sono destinati però all’agonismo. Al loro interno, infatti, si svolgono attività propedeutiche, formative e/o di mantenimento delle discipline sportive regolamentate da FNS e DSA.
Impianti Sportivi Complementari
L’ultima tipologia di impianto riguarda gli impianti sportivi complementari, questi impianti sono destinati esclusivamente alla pratica di attività fisico-sportive non regolamentate da FSN e DSA.
Tra questi rientrano anche gli impianti a scopo ricreativo, benessere, riabilitativo e quelli sugli stabilimenti balneari.
La Confederazione dello Sport Campania ha ribadito che, nonostante gli impianti complementari godano di maggiore flessibilità dal punto di vista normativo, negli ultimi mesi si è rafforzata la necessità del rilascio del parere CONI anche per i suddetti impianti sportivi balneari.
Marco Mansueto
delegato regionale CONI Campania
Molti gruppi e tantissime famiglie, infatti, scelgono come destinazioni gli stabilimenti balneari sportivi proprio perché sono alla ricerca del piacere di svolgere una serie di attività sportive tutti insieme.
Fare sport affatica il cuore e può provocare Arresti Cardiaci Improvvisi?
Precisiamo subito che non è lo sport a provocare questi tragici eventi. Piuttosto, possiamo dire che lo sport smaschera problemi cardiaci latenti: è la combinazione fra questi ultimi e lo sforzo fisico che scatena in alcuni casi una aritmia fatale. In altre parole lo sport comporta un rischio in soggetti portatori di cardiopatie occulte.
Per questa ragione è fondamentale che tutte le persone che praticano sport, anche a livello amatoriale, in modo saltuario e al di fuori di circoli e associazioni sportive, si sottopongano a una visita di idoneità sportiva, per far emergere eventuali patologie cardiache che, anche in assenza di sintomi pregressi, possono causare problemi cardiovascolari. Gli atleti sono generalmente sottoposti a screening per identificare eventuali anomalie prima della partecipazione a sport, ma specialmente quando lo sport è praticato a livello amatoriale gli accertamenti rischiano di non essere eseguiti o di essere condotti in modo inadeguato.
È per questa ragione che l’arresto cardiaco è di gran lunga più frequente tra i dilettanti (80%).
La formazione sanitaria presso i dipendenti e gestori degli stabilimenti balneari, soprattutto quelli con presenza di impianto sportivo complementare, dovrebbe includere le procedure di rianimazione cardiopolmonare (RCP) e l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico.
Defibrillatore e stabilimento balneare: Conclusioni
La sicurezza dei bagnanti è una priorità assoluta per uno stabilimento balneare. In questo contesto, l’importanza del defibrillatore semiautomatico non può essere sottovalutata. Questo dispositivo salvavita può fare la differenza nel fornire un intervento tempestivo e vitale in caso di emergenze cardiache.
Gli stabilimenti balneari sono luoghi di svago e relax, ma non possiamo sottovalutare il rischio di emergenze cardiache. L’installazione di defibrillatori semiautomatici e la formazione sanitaria del personale possono fare la differenza nella salvaguardia delle vite umane. Assicurarsi che questi dispositivi siano presenti e che il personale sia adeguatamente addestrato può garantire una risposta rapida ed efficace in caso di arresto cardiaco.
FONTE: il10 magazine
A cura di:
Redazione Auexde
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