Per migliorare significativamente il numero dei sopravvissuti ad un arresto cardiaco extra ospedaliero, bisognerebbe intervenire principalmente su tre punti:
La SENSIBILIZZAZIONE
Si deve innescare nel cittadino la consapevolezza che può salvare una persona colta da un arresto cardiaco extraospedaliero.
È necessario dare voce al personale sanitario (medici e infermieri) che con le loro conoscenze e la loro sensibilità sono in grado di informare e di educare i cittadini a difendere la loro salute, realizzare campagne di sensibilizzazione come le campagne pubblicitarie, diffondere attraverso i social, i giornali e le televisioni, le testimonianze di chi è sopravvissuti all’arresto cardiaco grazie all’intervento tempestivo e alle giuste manovre eseguite da cittadini addestrati.
L’EDUCAZIONE
L’idea di trattare queste tematiche nelle scuole è ostacolata, ancora oggi, dalle troppe barriere motivazionali che noi adulti creiamo:
- Sono troppo piccoli per affrontare questo tema,
- Non sono in grado di effettuare queste manovre,
- si danno troppe responsabilità a un adolescente,
- maturerà troppo presto e non si godrà l’età della spensieratezza,
- affronterà la vita con troppe paure.
È possibile affrontare il tema del primo soccorso rispettando l’età del ragazzo nelle scuole di ogni ordine e grado per raggiungere l’obiettivo di conoscere le manovre di rianimazione cardiopolmonare e saper utilizzare il defibrillatore semiautomatico.
Il punto di partenza è il comma 10 dell’articolo 1 della legge 107 del 2015, la Buona Scuola(1) che cita testualmente: “Nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado sono realizzate, nell’ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, iniziative di formazione rivolte agli studenti, per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso, nel rispetto dell’autonomia scolastica, anche in collaborazione con il servizio di emergenza territoriale «118/112» del servizio sanitario Nazionale e con il contributo delle realtà del territorio”.
Anche il bambino di scuola primaria attraverso strategie ludico-didattiche deve imparare a riconoscere le situazioni di pericolo e le circostanze che richiedono l’intervento di un adulto o dell’ambulanza chiamando il 118 o 112.
Da scout direi fare: “tutto col gioco, niente per gioco”.
La diffusione delle manovre di rianimazione cardiopolmonare con l’uso del defibrillatore semiautomatico può iniziare dai 10-12 anni.
La diffusione obbligatoria delle manovre salvavita nelle scuole, non solo incrementerebbe le percentuali di sopravvivenza all’arresto cardiaco visto il grande numero di studenti a cui verrebbero insegnate gratuitamente, ma aiuterebbe in una prospettiva futura a formare futuri cittadini esperti nel Primo Soccorso, con un maggiore senso civico e di responsabilità.
Viviamo in un paese spesso distratto che ha poca fiducia nei giovani, che nei corsi di B.L.S.D. partecipano con entusiasmo, pronti a conoscere e ad imparare.
È importante formare “i cittadini di domani” persone che non sono indifferenti alla vita, che non si limitano al solo rispetto delle regole per una buona convivenza, ma siano solidali nei confronti di chi necessita aiuto.
La FORMAZIONE
Avviene attraverso i corsi di B.L.S.D. (Basic Life Support and Defibrillation) dalla durata di appena 5 ore.
È necessario che il cittadino “potenziale soccorritore”:
- sia pronto ad intervenire in caso di necessità;
- sappia riconoscere l’arresto cardiaco o venga aiutato a farlo dalla centrale operativa territoriale 118/112;
- sappia eseguire correttamente le semplici manovre di rianimazione cardiopolmonare;
- cerchi e abbia accesso velocemente ad un defibrillatore semiautomatico (DAE);
- possa eseguire le manovre di rianimazione senza timori di conseguenze legali.
Tutto ciò conduce ad un aumento della capacità, della consapevolezza e della disponibilità dei cittadini a soccorrere un individuo colpito da un arresto cardiaco extra-ospedaliero.
Più il cittadino è sensibilizzato, educato e formato, più è in grado di controllare ciò che ostacola la sua sopravvivenza.
Fonti:
(1) Ministero dell’istruzione.
La rubrica “Amici del Cuore” è a cura del consulente AUEXDE Daniele Scafuri.
Ventisei anni, da 10 volontario CRI, Istruttore BLSD adulto e pediatrico della scuola di formazione del Comitato di Napoli della Croce Rossa Italiana. Da due anni referente BLSD per la gestione di corsi rivolti sia al personale sanitario sia alla popolazione.
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