Ti sei mai chiesto in che modo i piccoli o grandi gesti contribuiscono al benessere quotidiano?
Scopriamo insieme tutti i benefici dell’aiutare l’altro e in che modo i piccoli o grandi gesti contribuiscono al benessere quotidiano.
Spesso con grandi ma anche piccoli gesti, offriamo aiuto a qualcuno, che sia portare la spesa, offrire lo spazio sotto l’ombrello, fino ad arrivare a migliorare la salute di qualcuno o ancora salvargli la vita.
Un comportamento teso ad aiutare gli altri ha un potere ancora maggiore. E’ in grado di aiutare anche chi mette in atto il comportamento, ovvero noi stessi.
Ma in cosa consistono questi benefici personali?
L’Altruismo potremmo definirlo come motivazione che porta a incrementare il benessere altrui senza alcuna aspettativa conscia di un vantaggio personale. Eppure esistono delle ricompense interne per ogni gesto altruistico:
Immagine di sé/Autostima
Aiutare qualcuno dona a chi mette in atto il gesto altruistico un senso di pace con sé stessi, traducibile come la possibilità di migliorare le cose e la sensazione di sentirsi causa del miglioramento, una percezione che è effettivamente reale e questo non si limita a migliorare le condizioni altrui ma a migliorare l’immagine che abbiamo di noi stessi.
Self Efficacy
Albert Bandura, psicologo della Stanford University, ha definito il costrutto di autoefficacia come la percezione della propria competenza ed efficacia nei confronti di un ruolo, di un’attività o di una mansione, distinta dall’autostima e dal proprio valore. Credere alla propria competenza si rivela vantaggioso (Bandura et al., 1999; Maddux e Gosselin, 2003).
In uno studio è stato dimostrato come bambini e adulti con un forte senso di autoefficacia sono più tenaci, meno ansiosi e meno depressi; vivono inoltre vite più sane e sperimentano maggiori successi.
Aiutare qualcuno ma ancor di più imparare ad aiutare qualcuno, aumenta la sensazione di efficacia e di competenza nei confronti del benessere altrui; nel momento in cui l’aiuto è frutto di una formazione a riguardo, ancor di più ci si sente “autoefficaci” e questo migliora il proprio benessere.
Dare senso all’esperienza
Un aspetto più delicato della volontà di aiutare gli altri è quando questo avviene successivamente a un esperienza traumatica più o meno vicina. La reazione al trauma è assolutamente soggettiva, ma in tutti genera un senso di impotenza di fronte all’inevitabilità della sofferenza e del dolore.
Aiutare gli altri può, in alcuni casi, rigenerare quel senso di potere nell’alleviare la sofferenza e può, quindi, aiutare non solo chi riceve assistenza ma anche chi dona la propria competenza al servizio degli altri.
Imparare ad aiutare, avere la possibilità di salvare qualcuno, è un regalo a due versi; genera un miglioramento ad ampio raggio che comprende chi dà e chi riceve.
Bibliografia:
Bandura A., Pastorelli C., Barbaraanelli C. & Caprara G.V. (1999) Self-efficacy pathways to childhood depression Journal of Personality and Social Psycology, 76, 258-269.
Maddux J.E. & Gosselin J.T., (2003) Self -efficqacy in M.R. Leary & J.P. Tangney (Eds), Handbook of self and identity. New York: Guilford
Consulente AUEXDE: dott.ssa DHALIA CUOMO Psicologa clinica e Sessuologa