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In Italia muoiono per arresto cardiaco, 200 persone al giorno. Cardioproteggere le scuole e i luoghi di lavoro consentirebbe di salvare molte vite umane.
Rendere obbligatoria la presenza di strumenti salva vita come i defibrillatori è determinante.
Come è ormai noto, il 30 luglio scorso, in Parlamento, è stata approvata una proposta di legge che rende obbligatorio l’utilizzo dei defibrillatori ovunque.
La proposta doveva ottenere l’approvazione del Senato ma, i ritardi legati prima al cambio di governo, e poi all’emergenza coronavirus, hanno causato uno stop dei lavori.
“La tabella di marcia è dunque legata alla fine della pandemia”, come spiega Stefano Collina, dal 5 febbraio 2020 presidente della commissione Igiene e sanità di palazzo Madama.“Pensavamo di recuperare subito in febbraio lo stallo, riprendendo rapidamente i lavori dopo la vacanza della presidenza, ma l’emergenza Covid-19 ha bloccato i lavori e l’attività delle commissioni è riservata all’esame dei provvedimenti del governo. Appena ci sarà la ripresa, abbiamo in programma la discussione generale per arrivare rapidamente al via libera di questo provvedimento e di quelli su fibromialgia ed epilessia”.
“Ogni giorno che passa, è un giorno perso”, dice Giorgio Mulè (Forza Italia), deputato e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato, che ha promosso a Montecitorio l’approvazione del ddl, “Tardare ancora significa condannare a morte o evitare di salvare centinaia di vite umane al giorno. Non c’è da attendere oltre”.
Secondo, Daniela Aschieri, cardiologa che ha promosso a Piacenza “Progetto Vita”, il primo in Europa a occuparsi di defibrillazione precoce per contrastare la morte improvvisa da arresto cardiaco, “la pandemia ha bloccato l’approvazione della legge e risultano triplicate le morti improvvise. Senza abbassare l’allerta sull’epidemia, non possiamo dimenticare le 65mila vittime che ogni anno perdono la vita per arresto cardiaco”.
La cardiologa Daniela Aschieri, già in un’intervista dello scorso anno pose, inoltre, l’attenzione anche sull’aspetto contraddittorio per il quale vige l’obbligo di detenere estintori pur essendo gli incendi nettamente inferiori, come numero, agli eventi di arresto cardiaco e per i defibrillatori non si è ancora giunti a una soluzione definitiva.
L’intervista integrale rilasciata all’ANSA, è presente a questo link:
https://stream24.ilsole24ore.com/video/notizie/diffondere-defibrillatori-come-estintori/ACunrSS
Cosa prevede il disegno di legge?
Il provvedimento prevede l’obbligo di detenzione di defibrillatori semiautomatici e automatici anche in ambienti extra ospedalieri:
scuole e università;
pubbliche amministrazioni;
infrastrutture;
mezzi di trasporto;
gestori di servizi pubblici;
alberghi;
centri commerciali;
condomini.
Installati nel proprio territorio dagli enti territoriali con postazioni di defibrillazione ad accesso pubblico adeguatamente segnalate, in modo che tutti siano in grado di raggiungerli.
Il ddl conferma che l’uso del defibrillatore è consentito anche al personale sanitario non medico e al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nell’ambito delle attività di rianimazione cardio-polmonare. Prevede anche una attenta formazione in ambito scolastico sulle tecniche di rianimazione cardiopolmonare di base, con le tecniche di primo soccorso.
Ad oggi l’obbligo di dotarsi di defibrillatori coinvolge solo le società sportive, sia per gli allenamenti, sia per le competizioni.
Per leggere il testo integrale del Dossier defibrillatori clicca qui
https://www.ansa.it/documents/1582302358664_dossierdefibrillatori.pdf
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